Infrastrutture

La Toscana che si muove punta sul trasporto pubblico

PRIIM: dalle grandi opere ai servizi per i pendolari, alle potenzialità della bicicletta

Investire nella mobilità green, incoraggiare l’uso dei mezzi pubblici e della bicicletta, in modo anche integrato grazie a specifici incentivi economici e mettendo a disposizione degli utenti pendolari mezzi nuovi, altamente tecnologici e all’avanguardia.

Questi gli obiettivi per una regione che guarda al futuro e dei passi fatti in questo senso dalla Regione Toscana si è discusso nell’annuale appuntamento dedicato al Piano Regionale Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità.

Una giornata di studio interamente dedicata alle politiche regionali per la mobilità che si è trasformata anche in un’occasione per fare un bilancio della legislatura e tirare le somme su quanto è stato fatto oltre che ovviamente su quanto ancora sarà da fare.

Un appello è al Governo affinché riapra le trattative di quelle che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha definito le opere strategiche per lo sviluppo del territorio: dalla Tirrenica, all’alta velocità, alla tramvia fino all'aeroporto di Peretola senza dimenticare il raddoppio ferroviario di Granaiolo.

GLI INVESTIMENTI. Tra il 2014 e il 2019 per le infrastrutture e la mobilità la Regione Toscana ha investito oltre 5,4 miliardi e ulteriori 13 sono programmati in futuri investimenti riferiti quasi esclusivamente ad opere di competenza nazionale. Di questi 13 miliardi solo 5,5 sono stati effettivamente utilizzati, ma devono essere ancora realizzati interventi per un valore di 7,6 miliardi (capaci di generare circa 10.000 unità di lavoro all'anno).

Tra il 2014 e il 2019 per le infrastrutture e la mobilità la Regione Toscana ha investito oltre 5,4 miliardi di euro

Se il pensiero va alle grandi opere, quelle citate anche da Rossi per intenderci, per una ‘Toscana che si muove’ è prioritario, tuttavia, punture sul trasporto pubblico e concentrarsi sui servizi per i tanti che, ogni giorno, si spostano da una città all'altra, o da una provincia all'altra, per motivi di studio o di lavoro. Sono loro, a ben vedere, il metro con cui misurare la qualità della vita di una realtà sociale ed economica.

Ottimizzare il trasporto pubblico, performandolo sulle reali esigenze di chi ‘si muove in Toscana’ è prerogativa per avere una regione all'avanguardia in Europa, una regione ‘smart’.

Tornando a parlare di ciò che è già stato realizzato e che è stato al centro della giornata di studio nell’Auditorium di Sant’Apollonia, insieme all'assessore Ceccarelli, molti esperti e rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria hanno confermato l’importanza di politiche coraggiose nel settore. Accolti più che positivamente i 363 autobus rinnovati grazie al contratto ponte, e i 70 i nuovi treni in servizio dal 2013 ad oggi (altri 4 arriveranno nel 2020), così come le nuove paline alle fermate, i nuovi sistemi di monetica, la possibilità di pagare con carta di credito o, per quanto riguarda la cura del ferro, slogan lanciato dalla Regione già prima che dal Governo, i lavori di potenziamento infrastrutturale, e il rinnovo dei mezzi. Tutto ciò senza dimenticare la mobilità ciclabile, asset di sviluppo non solo infrastrutturale ma anche turistico. Ciclopista dell’Arno, Tirrenica, del Sole, e la Firenze-Prato sono le carte su cui scommettere per la rete regionale della mobilità dolce.