Mobilità dolce

Pedalare sulla Ciclovia dell'Arno fa bene anche all'economia

Il cicloturismo è cresciuto del 40% negli ultimi anni

Investire nella mobilità dolce, mettere le persone in condizione di poter lasciare la propria auto privata a casa e scegliere la bicicletta, promuovere uno stile di vita sostenibile.

La Regione Toscana ha fatto di tutto ciò uno scopo da raggiungere attraverso azioni concrete. L'impegno messo per portare a termine o avviare la progettazione degli itinerari ciclabili regionali è una di quelle azioni.

“La Toscana – ha detto l'assessore ai trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli - ha scelto già da anni di andare avanti nella direzione che oggi ci viene indicata a gran voce dai movimenti dei giovani che lottano contro i cambiamenti climatici e chiedono l'abbattimento delle emissioni di CO2. Siamo dunque sempre più determinati nel portare avanti la nostra scelta di promuovere una mobilità sostenibile, che i dati confermano avere importanti ricadute sull'abbattimento delle emissioni climalteranti”.

In questo senso si colloca l'impegno profuso per lo sviluppo della rete ciclabile regionale anche in ottica di sviluppo turistico e quindi economico.

Il sistema regionale delle ciclovie che oltre a al sistema Ciclovia dell'Arno-Sentiero della bonifica, comprende la ciclovia Tirrenica, l'itinerario ciclabile Firenze-Bologna, la ciclovia Tiberina, l'itinerario ciclabile Grosseto-Siena-Arezzo e la Francigena ciclabile, non soltanto contribuirà ad abbattere le emissioni atmosferiche incentivando l'uso della bici per gli spostamenti quotidiani, ma aumenterà in maniera significativa l'attrattività turistica della Toscana, offrendo a cicloturisti ed amanti dell'escursionismo itinerari di elevata valore storico-artistico, gastronomico e naturalistico che si snodano lungo tutta la regione, attraversando anche le grandi città d'arte ma senza limitarsi ad esse.

“La scelta che abbiamo fatto è chiara – ha spiegato l'assessore - disegnare un sistema regionale di ciclovie capace di connettersi sia con i grandi itinerari nazionali che con le ramificazioni territoriali. Ed in questo sistema gli assi portanti sono rappresentati dalla Ciclovia dell'Arno e dalla Ciclovia Tirrenica, i due itinerari sui quali ci siamo concentrati per primi e che sono più avanti nella progettazione e realizzazione. La chiarezza negli obiettivi ci ha permesso di lavorare in modo organico e coerente, evitando gli sprechi e la dispersione di fondi”.