Territorio

Rigenerazione e innovazione urbana, Ceccarelli: "Avanti su questa strada, sia per i grandi che per i piccoli centri"

Presentati dettagliatamente i nove Progetti di innovazione urbana

“La lotta al consumo di suolo passa anche dal riuso, dalla trasformazione del tessuto urbano già esistente ma sottoutilizzato o degradato. Crediamo in questa strada e vogliamo portarla avanti”. A dirlo l'assessore regionale al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli in occasione della penultima delle iniziative del ciclo ‘La Toscana che si muove’, organizzata a Prato al Centro Pecci e dedicata a ‘Le sfide per il governo del territorio in Toscana’.

“La rigenerazione e l'innovazione urbana - ha spiegato Ceccarelli - sono fondamentali per limitare il consumo di suolo, oltre che per garantire uno sviluppo urbano più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale e di conseguenza migliorare la qualità della vita delle persone rinnovando i servizi, offrendo nuovi spazi, favorendo la socialità per combattere degrado, solitudine ed emarginazione”. Ceccarelli spiega che “la trasformazione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente è funzionale a ripristinare anche equilibri sociali e di servizi all'interno delle città, redistribuendo gli spazi pubblici, le aree verdi, i servizi, persino creando nuove strutture per funzioni innovative, più vicine ai nuovi bisogni nati con i cambiamenti della società. Tutto questo è perfettamente in linea con la centralità del ruolo dei sistemi insediativi nella politica europea e per questo i nostri maggiori interventi in questo senso sono stati finanziati tramite nove Progetti di innovazione urbana (“Piu”), sostenuti da risorse europee dell'Asse VI Urbano del Por Fesr 2014-2020”.

Durante la conferenza, evento annuale Por Fesr 2014-2020, sono stati presentati dettagliatamente i nove Progetti di innovazione urbana, realizzati dai Comuni di Prato, Lucca, Rosignano Marittimo, Pisa, Cecina, Empoli, Poggibonsi - Colle Val d'Elsa, Montale – Montemurlo e Capannori con un investimento europeo da 46,1 milioni. “Ma la rigenerazione urbana non riguarda solo i centri abitati più densamente abitati - ha spiegato Ceccarelli - o almeno, la Regione Toscana ha scelto di sostenere la rigenerazione anche di Comuni più piccoli in aree più svantaggiate. E per questo ha emesso un proprio bando da 4 milioni di euro per il cofinanziamento di interventi di rigenerazione urbana nelle aree interne della regione. In tutto sono state 58 le richieste giunte da 49 Comuni su 118 enti aventi diritto. Una risposta forte, che evidenzia la voglia delle amministrazioni di innovare i centri urbani, renderli più sostenibili e al tempo stesso contrastare il degrado. Le risorse disponibili hanno consentito il finanziamento di 14 proposte, ma la nostra volontà è continuare su questa strada e reperire nuovi fondi da destinare ad altri progetti. Sempre vicini ai Comuni che sono pronti ad abbracciare le nuove sfide poste dal consumo di suolo zero”.

L'assessore ha poi ricordato il contesto in cui questi interventi si collocano. “La Regione Toscana ha due strumenti cardine delle politiche di governo del territorio - ha detto - la legge regionale 65/2014 ed il Pit con valenza di Piano paesaggistico (uno dei pochi in Italia copianificato con il Mibact). Entrambi mirano a garantire uno sviluppo sostenibile e durevole contrastando il consumo di suolo. E questo avviene sia limitando gli interventi al di fuori dei perimetri già urbanizzati, sia recuperando e rigenerando le città, il tessuto urbano già esistente. Nel corso degli ultimi 5 anni abbiamo lavorato a fianco degli enti locali per la redazione degli strumenti urbanistici, in un'ottica di collaborazione e supporto. Il risultato emerge non solo dai numeri di conferenze ed incontri, ma soprattutto dal fatto che ad oggi sono 323 i procedimenti avviati, di cui 111 sono stati approvati e 212 sono in corso di approvazione. Inoltre dall'ultimo rapporto sull'attività del garante emerge un dato importante, che conferma la crescita del processo partecipativo, passando dal 2016 in cui solo il 10% dei procedimenti inviati (su un totale di 44) risultava perfettamente coerente con la disciplina regionale, al 2017 in cui il 70 % (su un totale di 116 documenti) risulta conforme, per arrivare al 90% (su un totale di 166 documenti) del 2019”.

Sottolineando il supporto che la Regione ha offerto alle amministrazioni comunali, l'assessore ha ricordato che “sono stati organizzati corsi di formazione per i tecnici comunali ed abbiamo fornito alle amministrazioni strumenti informatici innovativi, dal software per il monitoraggio urbanistico, che calcolerà il consumo di suolo ed altri dati territoriali, al software per la Vas, che abbrevierà notevolmente i tempi tecnici di redazione delle valutazioni e che fornirà per la prima volta indicatori numerici d'impatto dei piani sulle risorse. Inoltre, abbiamo messo a disposizione un software di aiuto ai Comuni per la conformazione al Piano Paesaggistico, che agevolerà la fase di conformazione dei Piani strutturali ed operativi e la successiva implementazione dello Statuto del Territorio della Toscana, ossia un sistema condiviso di conoscenze che restituisca una visione unitaria dei valori e delle criticità paesaggistiche presenti sull'intero territorio regionale”.

La pianificazione comunale ed intercomunale
A distanza di quasi 5 anni dall'entrata in vigore della nuova legge di governo del territorio la maggior parte dei Comuni della Toscana hanno elaborato o stanno elaborando la loro nuova strumentazione urbanistica, in conformità con la lr 65/2014 e con il Piano Paesaggistico. Il periodo transitorio previsto dalla lr 65/2014 ha consentito un graduale adeguamento degli strumenti urbanistici comunali, ma alcuni Comuni hanno lo stesso deciso di non sfruttare le norme transitorie e sono passati subito all'applicazione integrale della lr 65/2014.

Ad oggi sono 18 i Comuni che hanno approvato il piano strutturale in regime ordinario, mentre in altri 17 è in corso l'iter per la sua formazione (10 Piani strutturali avviati, 7 quelli adottati). Per quanto invece la pianificazione di area vasta, novità introdotta dalla lr. 65/2014 per organizzare un territorio nel suo insieme, senza tenere conto dei confini comunali, ad oggi (novembre 2019) sono 170 in Comuni toscani che hanno scelto questa via. Risultano approvati 2 Piani strutturali intercomunali (uno dell'associazione comuni Calenzano e Sesto Fiorentino, l'altro dell'Unione dei Comuni della Garfagnana, per complessivi 14 comuni), mentre altri 5 piani strutturali intercomunali (per complessivi 30 Comuni) sono in fase di approvazione. Più numerose le pianificazioni d'area avviate. Attualmente sono 28 i piani strutturali intercomunali avviati (per complessivi 98 comuni) e 11 (per complessivi 28 comuni) quelli in fase di avvio.

Dal 2015, attraverso cinque successivi bandi, la Regione Toscana ha destinato circa oltre 4 milioni di euro a sostegno delle amministrazioni comunali interessate alla pianificazione d'area vasta. Vista la risposta positiva delle amministrazioni alla pianificazione intercomunale, si sta valutando la possibilità di sostenere anche la Pianificazione operativa d'area, non soltanto quella strutturale. E’ attualmente all'esame del Consiglio regionale una proposta di modifica della lr 65/2014 che va in questo senso e introduce il Piano Operativo Intercomunale, che sarà incentivato a partire dai primi mesi del 2020 grazie a un finanziamento iniziale di 410.000 euro.

Oltre 4 milioni di euro a sostegno delle amministrazioni comunali interessate alla pianificazione d'area vasta

Sono invece 39 i Comuni che il 27 novembre 2019, trascorsi cioè 5 anni dall'approvazione della nuova legge, entreranno in regime di salvaguardia (art. 222) per no aver provveduto all'avvio del nuovo piano strutturale.

Progetti di Paesaggio
Quello più avanzato e più noto riguarda le Leopoldine della Val di Cornia, i ‘giganti’ nati per volontà di Pietro Leopoldo nelle campagne tra Arezzo e Siena, ma altri progetti di paesaggio stanno nascendo in Toscana, con l'obiettivo di unire tutela del paesaggio e sviluppo sostenibile, valorizzando il territorio nel suo complesso con politiche multisettoriali ed interventi mirati.

Oltre al progetto sulle Leopoldine sono stati finanziati dalla Regione gli studi di fattibilità per i progetti di paesaggio sulle “Ferro-ciclovie della Val d'Orcia”, i “Territori del Pratomagno”, i “Territori del Mugello”, “Isola di Capraia”, i “Territori della Lunigiana”, i “Territori della Val di Cecina”.